Camillo Boito: un gentiluomo ottocentesco al servizio della custodia e promozione delle memorie polacche a Padova

Abstract

L’obiettivo di questo articolo è presentare la figura di Camillo Boito (1836–1914), una delle figure più eminenti e riconosciute nella storia della cultura artistica italiana tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Figlio del pittore italiano Silvestro Boito e della contessa polacca Józefa Radolińska, egli è passato alla storia come architetto dotato di ampie competenze nel campo della progettazione e conservazione dei beni monumentali, docente universitario, funzionario pubblico, critico d’arte e letterato, il cui contributo è ancora oggi riconosciuto come fondamentale per la nascita della scuola italiana di conservazione.

Padova, e in particolare la basilica di sant’Antonio, furono luoghi grazie ai quali la sua attività professionale divenne nota anche negli ambienti di intellettuali e artisti polacchi. Ciò avvenne soprattutto grazie al suo diretto coinvolgimento nella sistemazione della cappella di san Bartolomeo, situata nella medesima basilica, trasformata in cappella nazionale polacca in occasione della direzione, da parte di Camillo Boito, dei lavori di restauro e ristrutturazione volti a celebrare degnamente il 700º anniversario della nascita di uno dei patroni di Padova, sant’Antonio.

Il grande coinvolgimento di Camillo Boito in ogni aspetto del progetto – dalle scelte strutturali e decorative al programma iconografico, dalla selezione dell’artista incaricato degli affreschi alla progettazione personale del nuovo altare, degli arredi liturgici e della grata d’ingresso alla cappella polacca – si comprende appieno alla luce delle sue origini familiari e della formazione ricevuta, improntata al culto delle idee capaci di ispirare le nazioni nel loro cammino verso la libertà.. Ciò conferma l’ipotesi che le questioni nazionali legate al Paese di origine di sua madre — diviso tra stati occupanti e cancellato dalla cartina geografica d’Europa — gli fossero profondamente care lungo l’intero corso della sua attività.

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Published
2025-06-25
How to Cite
Lenart, E. B. (2025). Camillo Boito: un gentiluomo ottocentesco al servizio della custodia e promozione delle memorie polacche a Padova. The Ignatianum Philosophical Yearbook, 31(2), 223-236. https://doi.org/10.35765/rfi.2025.3102.15
Section
Relations of Polish Elites with the Culture of the Republic of Venice